L’indagine si apre con una segnalazione "anomimìna" pervenuta al nostro infaticabile Tenente Colombo che si presenta tuttu ribbusciàtu sobbra lu piazzale della Comune di Oria. Il rapporto con i presunti colpevoli è piuttosto teso fin da subito, anche se mai degenererà, restando sempre di freddo distacco. Molto più confidenziale e giocoso quello con un fantomatico "testimone coglioculare", il quale asserisce di avere visto e sentito tutto ti cretu lu bucu ti la serratura. Ben strutturato e completo pur nella sua brevità , l’episodio si conclude in modo poco spettacolare perchè l'investigatore non riesce a cavare neanche un ragno dal buco e, per la prima volta, fallisce nelle sue certosine indagini però si verifica un fatto eccezionale, da non credere: il poliziotto renderà noto finalmente il proprio nome, Mimino, e quello della moglie, Ratodda. Un Peter Falk perfetto, in grande spolvero, in una delle puntate meno riuscite in cui si nota la disperazione più totale del nostro amico per avere accettato l'incarico in terra d'Orea.
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